Come ottenere finanziamenti tramite l’accesso ai bandi per startup. I consigli dell’esperto

L’idea innovativa c’è, la società è costituita, il business model è fatto, il mercato è testato. Tutto è pronto per il lancio della startup. Ma il capitale? Anche il capitale c’è, basta cercarlo! Sono molti, infatti, i bandi di finanziamento a cui le startup hanno accesso per reperire fondi. Naturalmente più è innovativo e originale il progetto, più la startup avrà chance di accesso ai bandi, ma ciò che conta all’inizio è fare colpo lasciando intravvedere il proprio potenziale. Dimostrare di avere tutte le carte in regola è il passo successivo e in qualche caso sono proprio i bandi a offrire un percorso di accompagnamento per trasformare semplici team con un’idea in testa in vere e proprie startup.

Insieme a Luca Capra, Vicedirettore dell’Area incubazione e startup di Trentino Sviluppo, facciamo ordine nell’articolato panorama riguardante l’accesso ai bandi per startup.

 

Quali sono i bandi di riferimento a cui hanno accesso le startup in Italia e in Trentino?

A livello italiano, posso citare le varie Start Cup nazionali che sono gestite prevalentemente dagli enti associati a PNICube, l’Associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche, e poi i Bandi Smart&Start Italia di Invitalia, l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del Ministero dell’Economia.
Recentemente, inoltre, il 24 giugno si è aperto anche il bando Smart Money: le startup innovative costituite da meno di due anni o anche gruppi di persone fisiche, in fase Pre-seed o Seed, possono richiedere un contributo per acquistare servizi offerti da enti accreditati, come ad esempio incubatori certificati (Trentino Sviluppo rientra tra questi), acceleratori, organismi di ricerca ed innovation hub.

A livello locale, ogni regione emana propri bandi per attirare e far crescere nuove imprese. Per quanto riguarda il Trentino, evidenzio tre bandi a cui le startup hanno accesso:

  • Seed Money in cui il finanziamento si rivolge alla realizzazione di prototipi e all’atterraggio sul mercato per startup a carattere innovativo. L’ultimo Seed prevedeva 2 step: nel primo la classica graduatoria e contributo alle spese, nel secondo un contributo alle spese pari a quanto messo nel capitale da un investitore privato.
  • Nuova Imprenditorialità in cui l’innovazione è meno rilevante, mentre si presta più attenzione al business plan, alle componenti femminile e giovanile, alla qualità degli investimenti. Il finanziamento in questo caso è volto alle spese per consulenze, utenze e investimenti.
  • Matching Fund in cui l’investimento è gestito in equity, ovvero se la startup arriva con un investitore privato, l’ente pubblico entra nel capitale con un investimento di pari importo.

In Trentino, è previsto l’accesso a bandi per facilitare la nascita di potenziali startup a carattere innovativo. Tra questi i più interessanti sono:

  • il bando Trentino Startup Valley;
  • i bandi Klimate KIC accelerator;
  • i bandi Spin Accelerator.

 

Dove curiosare per scovare altri bandi a cui possono avere accesso le startup?

Consiglio di tenere monitorati i siti web di PNICube, di Invitalia e delle agenzie regionali per lo sviluppo come il nostro di Trentino Sviluppo. Un altro sito interessante è https://first.aster.it/ gestito da Aster, agenzia dell’Emilia Romagna, Finanziamenti per l’Innovazione, la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, che non si rivolge solo a startup ma anche ad imprese, università, enti di ricerca, di trasferimento tecnologico e di formazione, associazioni imprenditoriali, parchi scientifici e tecnologici, amministrazioni locali, istituti di credito.

 

Accesso ai bandi per startup: quali tipologie esistono?

Non è facile rispondere perché negli anni il ventaglio dell’offerta si è notevolmente ampliato e diversificato. Se dovessi individuare una classificazione il più semplice possibile, sarebbe questa:

  • Startcup, in genere si tratta di business plan competition in cui per i primi in graduatoria sono in palio premi in denaro o servizi.
  • Bandi con graduatorie destinati a startup già costituite. In genere offrono contributi a fondo perduto o prestiti agevolati per le spese di avvio, come per proteggere la proprietà intellettuale, realizzare prototipi, investimenti, consulenze e altro ancora. Il Seed è uno di questi ed è uno dei rari bandi a cui hanno accesso anche startup non ancora costituite.
  • Matching fund: se mi presento con un investitore privato, anche il pubblico mette una certa cifra (partecipazione nel capitale o sotto forma di contributo per spese).

 

Come ci si candida/partecipa per ottenere l’accesso ai bandi per startup?

La modalità più utilizzata è la candidatura online, tramite piattaforme specifiche con diverse voci da compilare e documenti da allegare per verificare i requisiti richiesti dal bando. Trentino Sviluppo usa la piattaforma Agorà.

 

Quali sono i requisiti base richiesti per l’accesso ai bandi startup?

Dipende chiaramente da bando a bando. Il requisito base comune, che è anche una condizione per avere il riconoscimento di startup, è quello della costituzione recente. Una startup non può essere costituita da più di 60 mesi altrimenti è una PMI.

 

Dove possono trovare aiuto le startup per avere accesso ai bandi?

In genere vi sono le FAQ sui siti di riferimento. Vengono però anche organizzati appositi strumenti per favorire l’accesso ai bandi delle startup come gli information day o i BOT, programmi automatizzati che inviano info sulle App di messaggistica. Personalmente ho organizzato BOT su Telegram e li ho trovati efficaci, in quanto immediati e fruibili sui dispositivi ormai in possesso di “chiunque”: gli smartphone. Per esempio, con il @SeedvsD2Tbot Trentino Sviluppo ha dato consigli alle startup per orientarle tra due bandi a cui potevano avere accesso: il Premio D2T Startcup o il Seed Money.

 

Quali consigli daresti ad una startup alle prime armi?

Il primo è quello di non improvvisarsi, non modificare se stessi per essere aderenti al bando. I bandi pubblici sono un grande aiuto all’inizio, ma comportano vincoli, obblighi che spesso durano a lungo (3-5 anni) e condizionano i risultati.

Un secondo consiglio è quello di prestare attenzione alla governance aziendale. Le startup spesso sono composte da molti soci e mi è capitato più volte di vederli bisticciare, mettendo a rischio il rispetto delle regole del bando.

 

Fare impresa in Trentino - incentivi economici, vantaggi geografici

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