Come scegliere le migliori aziende su cui investire

Quali caratteristiche deve prendere in considerazione un soggetto che decide di investire su una startup? E quali sono i principali errori che invece dovrebbe evitare una startup o impresa innovativa quando si presenta per ottenere un supporto in termini di investimento?

Per rispondere a queste domande, in modo accurato e soprattutto utile, abbiamo chiesto consigli a Rita Scottini, referente finanza per l’impresa di Trentino Sviluppo che da oltre 5 anni supporta le imprese del territorio nella ricerca di finanziamenti, realizzando eventi e incontri di matching tra investitori ed aziende e promuovendo programmi di formazione per fornire alle imprese gli strumenti necessari per dialogare con i potenziali finanziatori desiderosi di investire e di gestire il deal.

Ecco quali sono, secondo la sua esperienza, i 5 fattori chiave per la scelta di un’azienda su cui investire.

 

1. L’idea proposta

Si tratta del primo vero momento “critico”, sia per gli startupper, che per gli investitori. Capire se e quanto un’idea può funzionare è sicuramente il primo passo da fare. Prima di tutto è fondamentale avere ben chiaro il progetto, arricchirlo di casi pratici, saperlo raccontare nel modo giusto. Il racconto efficace dell’idea predispone all’ascolto e rappresenta un segno di attenzione riservato nei confronti di chi vuole investire nell’idea.

 

2. Il team

Gli investitori prediligono un team completo, coeso e preparato. Spesso, infatti, tra i fattori che portano al fallimento di una startup c’è la mancanza di un team unito e competente che, soprattutto, dimostra di non dedicarsi a tempo pieno all’iniziativa imprenditoriale.

 

3. Il mercato

La startup deve conoscere il proprio mercato, il trend di sviluppo, le eventuali barriere all’entrata e, in particolare, i propri concorrenti.

 

4. Il modello di business

Deve essere coerente con il mercato in cui la startup opera. A seconda del budget scelto e in base al tipo di impresa, le soluzioni possono essere diverse, ma ciò che conta è scegliere un modello che riesca a creare e ridistribuire valore.

 

5. Scalabilità ed Exit

Ultimo elemento chiave è la scalabilità della startup, ovvero la sua potenziale capacità di aumentare le sue dimensioni – e quindi i suoi clienti e il suo volume d’affari – in modo esponenziale, senza un impiego di risorse proporzionali.
La startup deve essere in grado di immaginare cosa succederà tra 5 anni, quali saranno le possibili exit per dare una prospettiva di guadagno a chi vuole investire nel business.

 

Consideriamo ora, invece, i 5 errori che un’azienda dovrebbe evitare di commettere nel momento in cui si presenta a un investitore. 

 

1. Proporsi con un team incompleto

Che sia in termini di mancanza di competenze, di complementarità tra i membri, o per motivi più legati alla parte caratteriale e alla poca affinità tra le parti, avere un team non performante e che non soddisfa le aspettative di un investitore è sicuramente un fattore che non aiuta a chiudere un deal di finanziamento.

 

2. Presentarsi senza pitch

Per attirare l’attenzione di un investitore è fondamentale non farsi trovare senza un elevator pitch accompagnato da una presentazione di impatto, coerente e ben strutturata.

 

3. Proporre un Financial Plan e/o un Business Plan inadeguato alla fase di crescita (e quindi di finanziamento) della startup

È cruciale, in fase di due diligence, che l’azienda alla ricerca di un investitore, fornisca dati economico patrimoniali e previsionali coerenti, avvalorati da informazioni di supporto reali e accurati.

 

4. Non avere una premoney evaluation coerente con la fase di crescita

Il valore che viene dichiarato è la dimostrazione della consapevolezza del proprio business. Una corretta valutazione da parte del soggetto in cerca di un investitore è importante anche per i successivi round. Per questo motivo è necessario farsi aiutare da dei professionisti in grado di suggerire il giusto mix di metodi per la definizione del valore d’impresa.

 

5. Affrontare un investitore senza la presenza di un advisor

Questa figura dà un supporto durante l’incontro, non lascerà spazio all’improvvisazione e allontanerà il rischio di perdere il deal. La negoziazione con un investitore, piccolo o grande che sia, non va mai sottovalutata, anzi, sarebbe strategia utile quella di avvalersi di un professionista del campo che possa indirizzare e sostenere l’impresa nella scelta degli interlocutori più adatti, sviluppando le migliori strategie per ogni specifico caso.

 

Fare impresa in Trentino - incentivi economici, vantaggi geografici

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