Tre esempi di startup di successo made in Trentino

La ricetta trentina per crescere startup di successo

Fondare una startup di successo non è facile. Nemmeno fondare una startup in grado di sopravvivere al terzo anno di vita, però, si prospetta come una passeggiata. Lo evidenziano le statistiche del Ministero dello Sviluppo economico, secondo cui solo il 10% delle idee d’impresa italiane riesce poi a consolidarsi. Uno dei territori che sembra fare eccezione alla regola è il Trentino. Qui, infatti, la percentuale si capovolge e a sopravvivere sono addirittura il 90% delle startup innovative o insediate negli hub provinciali. La chiave per crescere startup di successo? Un sistema della formazione e della ricerca ramificato, una burocrazia snella e un percorso di accompagnamento, supporto e finanziamento dedicato, costruito su misura in base alle esigenze della singola startup.

 

Trentino: un sistema a servizio dell’innovazione

Tra i principali strumenti a disposizione delle startup di successo che desiderino crescere in Trentino troviamo: incubatori certificati specializzati su sostenibilità, meccatronica e biotecnologie, laboratori all’avanguardia, contributi per gli investimenti nella ricerca, spazi in coworking, acceleratori tematici per sport, economia circolare e Industria 4.0, club di business angel, accesso ai network europei come EIT-Digital e Climate-KIC e programmi di accompagnamento d’eccellenza come Trentino Startup Valley. Queste misure non vengono erogate per compartimenti stagni, ma – al fine di massimizzarne l’efficacia – di solito vengono combinate.

Ecco i 3 casi studio di startup di successo made in Trentino.

 

DCube e il coaching di Trentino Startup Valley per startup di successo

Nelle fiabe il genio esce dalla lampada. In Dcube dal computer. Questa startup, infatti, ha sviluppato un algoritmo che mastica i dati provenienti dagli impianti di depurazione dell’acqua, li archivia e li restituisce al gestore del sistema corredati da analisi predittive e proposte per l’ottimizzazione dei consumi energetici e dei dosaggi di prodotti chimici.
A inventarlo sono stati gli ingegneri Claudio Modena e Lorenzo Rizzoli. Impegnati da quindici anni in un importante provider di servizi ambientali del territorio, volevano sviluppare uno spin-off che valorizzasse i dati inutilizzati perché di scarsa qualità o per mancanza di tempo. “Rimetterci in gioco ci spaventava” spiegano. Di qui la scelta di aderire, nel 2019, al programma di accompagnamento Trentino Startup Valley per acquisire nuove competenze e la soddisfazione di trasformarsi, due anni dopo, in una best practice dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia per la lotta al cambiamento climatico.

 

Euleria e la riabilitazione hi-tech nell’acceleratore dell’innovazione sportiva

Da calciatore a imprenditore nell’ambito della riabilitazione hi-tech, ispirandosi al tipo di supporto che avrebbe voluto ricevere ai tempi dell’infortunio da lui stesso subito. È la storia di David Tacconi e della sua startup di successo: Euleria. La new.co progetta e commercializza sistemi di prevenzione e riabilitazione dagli infortuni sportivi, basata sull’integrazione tra sensori wearable e software che rilevano i movimenti dell’atleta o del paziente e permettono ad allenatori e medici di analizzarli e correggerli anche a distanza. Nata grazie ai fondi “Seed-Money” per lo sviluppo delle imprese innovative e cresciuta nell’acceleratore di Trentino Sviluppo per l’industria sportiva SPIN-Accelerator Italy, la startup conta oggi 11 dipendenti e ha registrato brevetti internazionali in 12 Paesi.

 

V-FRM: dall’idea all’incubatore d’impresa per coltivare le piante della ricerca

Da Padova a Rovereto per costruire gli orti aeroponici – cioè sospesi – dove coltivare le piante rare al servizio della ricerca. È questo il core business di V-FRM, startup di successo premiata da Invitalia il mese scorso con un finanziamento da 750 mila euro per sviluppare un prototipo capace di contenere 60 mila piante. “La nostra vertical farm – spiegano i fondatori Stefano Boaretto e Andrea Guglielmi, informatici e Davide Meneghello, biotecnologo – recupera l’acqua degli impianti di climatizzazione e scarico e favorisce la riconversione industriale degli stabilimenti abbandonati. Perciò, per trasformarla in realtà non potevamo che scegliere un incubatore come Progetto Manifattura, dove i valori fondanti sono la sostenibilità e l’economia circolare. Qui, inoltre, abbiamo la possibilità di collaborare con la fondazione Mach su un progetto all’avanguardia, come la biofortificazione di frutta e verdura. Ciò significa che lavoreremo sull’aggiunta di componenti nutritivi come il ferro e lo iodio, fondamentali per incrementare la dieta di alcune popolazioni”.

 

Fare impresa in Trentino - incentivi economici, vantaggi geografici

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