Universalità, uguaglianza e solidarietà fanno, dal punto di vista delle cure, il SSN italiano un’eccellenza mondiale. Per un giovane medico, da quel momento, la domanda diventa: qual è il migliore ospedale, o meglio, la migliore azienda sanitaria dove lavorare in Italia?
Aldilà delle classifiche, la risposta non è affatto banale. Include la valutazione di fattori professionali ma anche personali, è l’insieme delle ambizioni a cui aspira un giovane medico dopo la specializzazione.
Proviamo a immaginare quale potrebbe essere il migliore ospedale dove lavorare in Italia per una prima esperienza da medico specializzato. Ci concentreremo su 3 indicatori che permettano di pensare un ingresso sereno in un ambiente che offra la possibilità di imparare, di crescere e di realizzarsi come professionista e come persona.
Azienda sanitaria: le persone al centro
L’ospedale acquisisce, tra le altre cose, anche la definizione di organizzazione che crea posti di lavoro per mantenerli nel tempo. Potremmo dire che porta, o dovrebbe portare, le persone al centro della sua realtà. Facendo sì che quei valori quali cura, alleanza, fiducia, empatia e attenzione, che contraddistinguono la professione medica, siano a loro volta già agiti nei confronti dei propri dipendenti.
Allora, il migliore ospedale dove lavorare in Italia potrebbe essere quello capace di proporre un percorso contrattuale chiaro da subito con step definiti di crescita e di carriera. Dove i turni siano egualmente distribuiti per tutti, indipendentemente dall’anzianità di servizio. Che garantisca il valore economico delle prestazioni, specialmente di quelle extra-orario e preveda ulteriori premi di risultato. Dove il supporto interno sia costante, tanto per il medico quanto per il suo paziente.
È all’interno di un’azienda ospedaliera capace di fare questo che ogni persona è percepita nella sua unicità. Specificità, meriti, potenziale: diversità da preservare e da valorizzare. Come? Sollevando il medico da ansie e tensioni che non permettano di vivere serenamente l’ambiente di lavoro o di conciliare la sua vita professionale con quella privata. Più facile che ciò accada in una piccola realtà.
Azienda sanitaria: ricerca clinica e tecnologie all’avanguardia
Altro fondamentale indicatore per la scelta dell’azienda ospedaliera dove lavorare in Italia è sicuramente la vocazione alla ricerca e allo sviluppo. Avanguardia significa futuro, viaggio, destinazione. Il futuro della scienza e della medicina, ha bisogno di laboratori, studio, sperimentazione e, a supporto, tanta tecnologia. La ricerca clinica necessita di una rete eccellente con la quale siglare accordi di collaborazione per sviluppare progetti ambiziosi. Allora, sì che si creano spazi di crescita reali, costruiti con metodo, dove ci siano, oltre che cervelli da mettere a disposizione, anche i finanziamenti e le tecnologie necessarie.
Esistono territori come il Trentino, realtà piccola ma all’avanguardia, vocati agli investimenti in ricerca e sviluppo che hanno raggiunto livelli di eccellenza internazionale. In Trentino ricerca non è solo ricerca clinica. È anche digitalizzazione, capace di semplificare ed efficientare il lavoro e, conseguentemente, il tempo libero. Una digitalizzazione avanzata si riflette direttamente sulle politiche attive che l’azienda ospedaliera può introdurre per agevolare la continuità e la qualità contrattuale e gestionale del lavoratore. Ad esempio, la telemedicina, il telelavoro e Sistemi Informatici Ospedalieri data driven.
Nella ricerca della propria azienda ospedaliera, acquisire informazioni in tal senso permette di valutare la qualità futura del proprio tempo lavorativo e privato.
Azienda sanitaria: welfare e politiche attive
Uno studio dell’aprile 2022 dell’Associazione Medici Dirigenti Anaao Assomed ci fornisce un dato sul quale vale la pena soffermarsi. Tra il 2019 e il 2021, tenendo conto anche dei pensionamenti, il SSN ha perso circa 21.000 medici specialisti. Di questi, circa 8.000 hanno abbandonato l’ospedale per dimissioni volontarie o scadenza di contratto a tempo determinato. Fuori da ogni giudizio, la sua lettura può avere a che fare con ambizioni tradite, attese disattese, ma anche più umanamente, con la ricerca di una vita professionale e personale più aderente alle proprie ambizioni e aspettative.
Proviamo a chiudere il cerchio. Il benessere del dipendente deve essere al centro di un programma strutturato sull’ascolto dei bisogni e su un sistema predisposto ad accoglierli per prevenire disagi e disingaggio.
La sicurezza, la flessibilità dei turni, la possibilità concreta di godere di orari ridotti o congedi parentali piuttosto che del telelavoro per lunghe assenze necessarie e motivate, un’alta digitalizzazione, una rete su cui contare per la gestione del paziente nel post-ospedalizzazione, un ambiente di lavoro valorizzante sono i benefici reali che offre il piano welfare trentino.