Determinazione e umiltà. È la ricetta con cui i giovani medici specializzandi vengono “dimessi” dalle Scuole di specialità per andare ad affrontare finalmente la pratica in corsia. Dopo un lungo iter fatto di studio, scelte, ambizioni e poi ancora studio, i medici specializzandi hanno davanti lo sprint finale, quel periodo di lavoro in ospedale in cui pongono le basi per un futuro che possa andare oltre l’essere un “buon dottore”.
Quali sono oggi le prospettive di crescita dei medici specializzandi? Proviamo a dare una risposta lanciando lo sguardo in tre direzioni: la crescita professionale, quella economica e quella più umana e personale.
Medici specializzandi: crescita professionale
Non più studenti
Il primo desiderio di ogni specializzando che pensa alla corsia è probabilmente quello di uscire dalla condizione di studente per sentirsi parte operativa del sistema sanitario. Questo passaggio è pressoché istantaneo in una struttura ospedaliera. Qui, infatti, i medici specializzandi sono attesi in reparto per andare a rinforzare l’organico delle equipe.
La possibilità di partecipare alle consultazioni e alle procedure di intervento su pazienti che presentano casistiche diverse, a volte rare, dà una spinta notevole alla crescita professionale dei medici specializzandi. Dall’altro lato, la struttura investe risorse ed energie nei percorsi di formazione dei medici specializzandi con l’aspettativa di trattenere personale preparato in corsia.
Autonomia di lavoro
In alcune realtà avanzate, sempre con la supervisione e l’affiancamento di un tutor, ai medici specializzandi vengono affidati degli obiettivi individuali da raggiungere. Periodicamente, grazie ad un lavoro di feedback e di mappatura delle proprie conoscenze, gli specializzandi sono portati ad acquisire maggiore consapevolezza di sé e delle proprie inclinazioni per raggiungere quello che è l’obiettivo degli obiettivi: l’autonomia di lavoro.
Prontezza
L’apprendimento è più veloce se nella struttura è presente il Pronto Soccorso. Croce e delizia. C’è chi lo evita, c’è chi lo cerca. Il Pronto Soccorso è senza dubbio un’esperienza utile per arrivare a gestire i casi prontamente, appunto.
Formazione continua
Il legame con lo studio non si dissolverà mai nella carriera di un medico. Per questo è fondamentale scegliere una struttura che permetta già nella condizione di medici specializzandi di proseguire con la formazione, partecipando a corsi di approfondimento, congressi e attività di ricerca (possibile di solito negli ospedali che lavorano a contatto con l’Università o con gli Istituti di ricerca biomedica). In questo modo, viene naturale stare al passo con il progresso scientifico e tecnologico.
Medici specializzandi: crescita economica
Contratto di formazione specialistica
I medici iniziano la loro esperienza lavorativa da specializzandi con un contratto di formazione specialistica che consiste in una vera e propria borsa di studio esentasse, chiamata appunto borsa di specialità. Il trattamento è sostenuto nella maggior parte dei casi dall’Università, ma i finanziatori in alcuni casi possono essere enti pubblici e privati riconosciuti dal MIUR.
Nel caso in cui sia sostenuta dall’Università, la borsa di specialità ammonta a 25.000 euro lordi all’anno per i primi due anni e arriva a 26.000 euro lordi annui dal terzo anno in poi. Le detrazioni da considerare sono quelle previdenziali della gestione separata dell’INPS.
Si può arrotondare?
Nel periodo di specializzazione, in linea di massima, un medico può aumentare le proprie entrate svolgendo alcune attività compatibili, ovvero:
- sostituzioni temporanee di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario nazionale;
- attività di guardia medica notturna e festiva;
- attività di guardia medica turistica.
Il consiglio è però quello di accertarsi che il contratto di formazione specialistica sottoscritto con la struttura ospedaliera di riferimento lo consenta e di osservare tutti gli obblighi di legge dal punto di vista fiscale.
Da borsa di specialità a dirigente medico
In base alla Legge 145/2018 – come modificata dal D.L. 35/2019 convertito con modificazioni dalla L. 60/2019 e successivamente dal D.L. 34/2020 convertito con modificazioni dalla L. 77/2020 – i medici specializzandi iscritti dal terzo anno di corso di formazione specialistica possono partecipare alle procedure concorsuali indette dalle aziende sanitarie del SSN per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario e, in caso di esito positivo, sono collocati in graduatoria separata e possono essere contattati per l’assunzione. L’eventuale assunzione a tempo indeterminato è subordinata al conseguimento del titolo di specializzazione e all’esaurimento della graduatoria dei professionisti già specialisti alla data di scadenza del bando.
Sino al 31 dicembre 2023 le aziende e gli enti del SSN possono assumere gli specializzandi utilmente collocati in graduatoria concorsuale, prima del conseguimento del titolo, con contratto di lavoro a tempo determinato, con orario di lavoro a tempo parziale (30-32 ore/settimana) in ragione delle esigenze formative.
I medici così assunti sono inquadrati con qualifica dirigenziale e percepiscono il trattamento economico previsto dal contratto collettivo di categoria per i medici neoassunti. Per tutta la durata del rapporto di lavoro a tempo determinato restano iscritti alla scuola di specialità. In Provincia di Trento questa possibilità è offerta agli specializzandi iscritti alle Università di Verona e Padova, con cui la Provincia di Trento ha sottoscritto specifiche convenzioni.
Medici specializzandi: crescita umana
I rapporti interpersonali in corsia variano da struttura a struttura sotto la responsabilità (e l’esempio) del primario.
Un ambiente sereno tra colleghi e un buon clima di lavoro rappresentano delle condizioni imprescindibili per la crescita personale e umana dei medici specializzandi.
È legittimo quindi scegliere la struttura in cui muovere i primi passi anche in base ai rapporti di solidarietà tra colleghi e alla dignità riconosciuta al lavoratore. È in questo tipo di ambiente che si ricevono gratificazioni personali e si impara a restituirne, ottenendo anche il riconoscimento delle proprie capacità. Un background simile diventerà un buon bagaglio per medici specializzandi che puntano a dare valore alla propria carriera ma anche alla propria vita.