Dove conviene andare a lavorare? Per capire quale sia la risposta giusta, i laureati e i professionisti in materie tecnico-scientifiche devono innanzitutto valutare l’offerta sulla base di parametri come dinamicità imprenditoriale e tasso di innovazione, sperimentazione, ricerca e sviluppo. Sebbene un contesto culturale e operativo florido, potenziato dalla giusta dose di investimenti, sia auspicabile in qualsiasi ambito professionale, diventa requisito assolutamente necessario quando si parla di ingegneria, informatica e scienze dure in generale. Il perché è evidente: in questo momento storico più che mai, il progresso della società dipende dalla capacità di ottenere tecnologie sempre più sofisticate e scoperte scientifiche avanzate.
Dove conviene andare a lavorare, dunque, per diventare protagonisti di questa evoluzione epocale? È davvero necessario andare all’estero per vedere riconosciute le proprie capacità in questo contesto? Non per forza. Proprio in Italia, infatti, si trova un territorio che offre numerose opportunità di impiego e di crescita grazie a un tessuto imprenditoriale dinamico e a politiche rivolte a sostenere con forza lo sviluppo tecnico-scientifico. Si tratta della Provincia autonoma di Trento: scopriamo perché è questa, più di ogni altra, l’area dove conviene andare a lavorare se ci si occupa di ingegneria, informatica e scienze.
Il sistema dove conviene andare a lavorare se si crede nell’innovazione
Abbiamo accennato al fatto che, per capire dove conviene andare a lavorare in ambito tecnico-scientifico, occorre per prima cosa valutare gli sforzi messi in campo dai vari territori in sostegno alle imprese, alla ricerca e all’innovazione. In quest’ottica, la Provincia autonoma di Trento sembra non avere rivali in Italia: qui ha infatti preso vita un sistema integrato – fondato sulla sinergia tra istituzioni, enti e centri di ricerca, università e imprese – in grado di innescare un vero e proprio circolo virtuoso. Dal punto di vista imprenditoriale, per esempio, sono previsti ingenti finanziamenti a sostegno dell’innovazione – con la legge unica sull’economia – alle aziende della provincia (cui si affiancano quelli previsti dalle misure italiane ed europee). Anche grazie a queste iniziative, il tessuto aziendale è particolarmente prospero e conta oltre tremila PMI manifatturiere e quasi duecento startup innovative: Trento è la prima provincia italiana per numero di startup in rapporto al numero di società per capitali (7,66%).
La ricerca come cartina di tornasole di un ecosistema professionale in crescita
La situazione è particolarmente favorevole anche per quanto riguarda il mondo della ricerca: a tale proposito, infatti, l’Università di Trento è sul podio in Italia nella categoria degli atenei di medie dimensioni. In tutto il Trentino si contano oltre quaranta soggetti attivi in ricerca e innovazione, con 16,9 addetti ogni mille occupati: una media più alta sia di quella italiana (11,2), sia di quella europea (12,6). Gli ambiti in cui questo territorio spicca per maggior specializzazione e dove conviene andare a lavorare se si vuole toccare davvero con mano il futuro sono ICT, intelligenza artificiale, robotica, scienze computazionali, tecnologie e materiali per la transizione energetica e la sostenibilità, scienze della vita, bioeconomia e agroalimentare. Un ruolo decisivo a sostegno di formazione e ricerca è svolto anche dalle fondazioni, come la Fondazione Bruno Kessler – al primo posto in Italia per l’eccellenza scientifica nel settore ingegneristico – o la Fondazione Edmund Mach, attiva nei settori chiave dell’agricoltura, dell’ambiente e degli alimenti.
Dove conviene andare a lavorare in Trentino? Qualche esempio concreto
I laureati in materie scientifico-tecnologiche che si chiedono dove conviene andare a lavorare troveranno sicuramente una risposta convincente nella filiera meccanica-meccatronica trentina. Questo comparto comprende circa ottocento aziende per quasi diecimila addetti, attivi soprattutto sui fronti di automazione industriale, sensoristica, automotive, sistemi intelligenti e robotica. Ed è in questo contesto che sorge il Polo Meccatronica di Rovereto, un hub tecnologico che si estende per 130mila metri quadrati in cui startup, imprese, acceleratori industriali, dipartimenti universitari e centri di ricerca cooperano alla sperimentazione e allo sviluppo di progetti innovativi. Qui sorge anche ProM Facility, un centro unico nel panorama italiano che sviluppa, produce e sperimenta prototipi e prodotti all’avanguardia, grazie ai più avanzati sistemi di prototipazione fisica e virtuale, test e qualifica a disposizione.
Sempre a Rovereto si trova un altro luogo dove conviene andare a lavorare se si è in cerca di ottime prospettive di crescita: si tratta della storica Manifattura Tabacchi, convertita dalla Provincia nel Polo tecnologico Progetto Manifattura, uno dei più grandi incubatori d’Europa dedicato alla green economy. È un centro di innovazione industriale che mette a disposizione delle imprese una piattaforma produttiva composta da spazi fisici, infrastrutture e servizi. Oltre alle aziende, Progetto Manifattura ospita anche il primo distretto italiano per l’energia e l’ambiente, tre centri di ricerca e tre acceleratori per startup. Esteso per ben nove ettari, è un punto di riferimento per le realtà dei settori green building, mobilità sostenibile, energia rinnovabile, economia circolare, scienze della vita, biotecnologie e tecnologie per lo sport.
E non è tutto. L’offerta di questo tipo, in Trentino, continua a crescere: è infatti prevista la creazione di altri due poli a Rovereto – dedicati alle energie rinnovabili e alle scienze della vita – e di un polo per ICT e tecnologie dell’informazione a Trento.